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Halas, Frantisek.

Poeta ceco. Ha pubblicato una lunga serie di raccolte di versi a cominciare, nel 1927, da Sepie (Seppie) fino a V rade (In fila), l'ultima, data alla stampa nel 1948, un anno prima della sua morte. H., in tutta la sua opera, si dimostra assoluto padrone della lingua e della forma ma la sua poetica si ispira a un tetro pessimismo che non consente mai il minimo raggio di luce. In H., o meglio nel suo vocabolario, la parola "speranza" non esiste; tutto ciò che ci circonda è tristezza: la vita è qualcosa di non ammissibile, di insensato; l'amore è una parola vana e così pure l'amor di patria quando questa si chiama Cecoslovacchia ed è soggetta ad una continua tragedia in cui prevalgono il tradimento e i nazisti. L'unico respiro che H. riesce a trarre dal profondo della sua anima dà vita a quei versi che ricordano gli splendori e le antiche glorie della Boemia e di Praga. Altre opere: Tvar (Il volto, 1931); Torsonadeje (Un pezzetto di speranza) del 1933; Staré zeny (Vecchie donne, 1934); Nase pani Borena Nemcova (La nostra signora Borena Nemcova del 1940) (Brno 1901 - Praga 1949).