Commediografo, poeta e attore austriaco. Discendente da un'umile famiglia,
studiò Giurisprudenza, svolgendo attività di giudice, che ben
presto abbandonò per dedicarsi al teatro. Giudicato ormai superato il
genere dell'
ambigu comique e, soprattutto, della commedia
"all'improvviso" (farse con interventi musicali, di gusto barocco e legate alla
bravura degli attori) che si era affermata a Vienna e nella Germania
meridionale, operò una profonda trasformazione nel campo del teatro
popolare, e soprattutto nella commedia.
H. mirava a salvaguardare gli
umori popolareschi e l'ispirazione più congeniale al carattere viennese,
consentendo una produzione regolare con testi scritti e compiutamente elaborati.
Esordì con una commedia che, paradossalmente, è proprio un tributo
al genere da lui combattuto, della farsa magica: nel giro di due anni, compose
tutta una serie di lavori popolari alimentati da una felice vena realistica,
della vita viennese e dei suoi ambienti, in testi quasi sempre sostenutissimi,
brillanti parodie del barocco teatrale imperante, che furono rappresentati non
solo in Austria, ma in tutta la Germania fino alla metà dell'800.
È considerato il padre della commedia popolare viennese e ha creato
nell'ambito del suo teatro una serie di personaggi divenuti proverbiali e tali
rimasti sino ad oggi (Vienna 1735-1764).