Etnol. - Popolazione dell'Africa centrale, stanziata sul massiccio di Bubu nella
regione circostante il monte Gera (1.613 m) che si erge nella Repubblica del
Ciad. I villaggi di queste genti sorgono sui pendii delle montagne. Gli
H. vivono da secoli completamente isolati dal mondo occupandosi della
coltivazione dei campi che producono soprattutto miglio, arachidi, sesamo e
fagioli. L'allevamento è limitato ai polli e alle capre. Si calcola che,
in tutto, gli
H. siano oggi circa 120.000; essi formano numerose
tribù di negri sedentari che, grazie al loro isolamento, conservano
intatte le loro più antiche tradizioni. Le loro armi sono la lancia ed il
coltello da lancio; generalmente si limitano a cacciare piccoli cinghiali,
gazzelle e galline faraone. Quando le riserve alimentari stanno per terminare e
mancano ancora settimane al nuovo raccolto, le donne escono dai villaggi e
battono le selve alla ricerca di radici, di frutti selvatici, di semi, di
cavallette, di termiti; le catturano soltanto in una notte del mese di giugno
quando esse, alate, escono dai termitai. Ogni villaggio è costituito da
un clan e ciascun clan ha il proprio
totem: un animale. L'animale che
costituisce il totem non dev'essere mai ucciso: anche se si tratta della pantera
- che ha la tana proprio vicino al villaggio - o della iena che, quando i corsi
d'acqua sono in secca, aggredisce, uccidendole, le donne che vanno a prender
l'acqua dalle pozze. Del
totem, poi, è vietato cibarsi comunque o
usarne la pelliccia; secondo le credenze locali chi lo fa si ammala di lebbra e
muore miseramente. Quando un uomo vuole sposarsi deve prendere in moglie la
donna di un altro clan. Secondo gli
H. l'uomo vive eternamente a meno che
non venga ucciso con la violenza o colpito dal dio che vuol punirlo dei suoi
peccati. L'uomo, nelle credenze
H., possiede due anime:
pugio e
beiso; la prima, quando l'uomo muore, ritorna a dio mentre la seconda
resta sulla terra, ritorna nel corpo di un neonato e vive una seconda volta la
vita del morto, dalla nascita alla morte. I
beiso dei defunti vivono in
appositi villaggi nella foresta dove coltivano i campi e allevano capre e
galline, così come fanno i vivi.