Archeol. - Importante località archeologica della Turchia sud-occidentale
dove Mellaart condusse una serie di scavi che portarono alla luce, con la prova
del radiocarbonio, i resti di un villaggio attribuito al VII millennio a.C.
L'insediamento, appartenente certamente a gente sedentaria, presenta case
costruite con mattoni di fango o anche con assi di legno, ben intonacati
esternamente. Ciascuna casa posava su fondamenta di pietra con la parte
superiore rivestita di legno: all'interno le pareti erano in gesso, talvolta
anche dipinte. Furono rinvenuti anche chicchi di orzo, di grano, lenticchie,
ossa di capra e di pecora non domestiche, ossa di animali molto simili ai cervi.
A livelli superiori Mellaart trovò case, sempre di mattoni, molto
più solide di quelle prima accennate; rinvenne anche ceramiche monocrome
rosse o color mattone. Furono recuperati anche vari oggetti di rame. L'insieme
delle costruzioni era totalmente circondato da mura che servivano certamente
come fortificazioni. A livelli più vicini alla superficie gli scavi
portarono alla luce anche giare dipinte, ceramiche dipinte in rosso su fondo
bianco e numerosissimi arnesi ed accessori di rame.