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Habré, Hissene.

Uomo politico del Ciad. Laureatosi a Parigi in Diritto e Scienze politiche, nel 1971 è stato nominato sottoprefetto e funzionario del ministero degli Esteri. Fautore del tentativo di riconciliazione con il movimento di liberazione Frolinat su richiesta del capo dello Stato F. Tombalbaye, è passato al Fronte, che egli ha affidato al comando della seconda armata. Nel 1974 ha rapito alcuni ostaggi europei e li ha rilasciati in cambio di una fornitura di armi. Nel 1976 è stato allontanato dal comando della seconda armata perché propugnava un approccio intransigente nei confronti della Libia, mentre la maggioranza capeggiata da O. Goukouni sosteneva la necessità di assumere posizioni più duttili. Costretto nel 1977 a lasciare il Ciad e a rifugiarsi in Sudan, l'anno successivo ha potuto tornare in patria dove è stato nominato primo ministro. Nel 1979 ha costituito la causa scatenante della guerra civile contro Goukouni, a conclusione della quale è stato nominato ministro della Difesa nel Governo di unità nazionale di transizione. Nel 1980 ha tentato un colpo di Stato contro lo stesso presidente ma, avendo fallito, ha dovuto emigrare all'estero a causa di una condanna a morte emessa contro di lui in contumacia. Riorganizzata la guerriglia, nel 1982 H. è riuscito ad impadronirsi del potere riunendo nella sua persona la carica di presidente della Repubblica e capo delle forze armate. I suoi sforzi per la pacificazione nel paese sono andati però a vuoto fino a che, nel 1983, le truppe del ex presidente deposto, Goukouni, sono rientrate nel Ciad e sono riuscite, appoggiate dalla Libia, ad assumere il controllo di circa metà del Paese. La guerra civile si è quindi trasformata in un conflitto internazionale che ha visto la metà settentrionale del Paese sotto il controllo del GUNT (Governo Transitorio di Unione Nazionale) sostenuto militarmente dalla Libia, e quella meridionale in mano ad un Governo autodefinitosi legittimo, guidato da H. che godeva della protezione diretta della Francia ed indiretta degli Stati Uniti. Nel corso del 1987 si sono verificati degli scontri diretti fra le forze armate nazionali di H. e i Libici; nel settembre si è giunti alla tregua, grazie soprattutto a vari interventi esterni. In un quadro politico piuttosto confuso, H. ha formato un nuovo Governo, del quale facevano parte anche ex oppositori e che è stato riconosciuto da Gheddafi. Nel 1990, dopo la sconfitta delle sue truppe da parte dei ribelli sostenuti da Libia e Sudan, H. è stato costretto alla fuga e ha lasciato la presidenza a Idriss Deby. Nel febbraio del 2000 è stato messo sotto accusa dall'ONU per complicità nelle torture avvenute durante il periodo della sua dittatura (n. Faya 1942).