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Gòtico.

Dei Goti, derivato dai Goti; dello stile gotico. ║ Per estens. - Guerra g.: guerra intrapresa da Giustiniano per riconquistare l'Italia occupata dagli Ostrogoti (535) e conclusasi con la vittoria bizantina (553). ║ Linea g.: linea difensiva che si estendeva dall'Adriatico (Rimini) al Tirreno (Massa) attraverso gli Appennini, approntata dai Tedeschi nella seconda guerra mondiale per fronteggiare l'avanzata degli Alleati in Italia (1944-45). • Ling. - Lingua g.: lingua germanica estinta che, con le lingue dei Burgundi, Vandali, Eruli e Rugi, costituiva il gruppo germanico orientale. Ci è nota dai frammenti della traduzione della Bibbia del vescovo visigoto Ulfila, il quale creò un alfabeto, sulla base di quello greco, con qualche elemento latino e runico. Il g. ha un ruolo di primissimo ordine nella comparazione linguistica indoeuropea: è la prima lingua germanica documentata, e si trova in possesso di tratti di conservazione, che lo collocano assai vicino a quella astrazione scientifica che è il germanico comune. ║ Scrittura g.: caratterizzata dal tratteggio rigido spezzato, sostituì, alla fine del XII sec., la scrittura carolina, dalla quale deriva direttamente la scrittura g. corsiva. Tra i vari tipi di quest'ultima: la bastarda, la minuscola cancelleresca e la minuscola mercantile. • Arte - Nel Rinascimento fu chiamata g. cioè barbarica, con termine in origine dispregiativo, l'arte nata in Francia verso la metà del XII sec. e di qui diffusasi in tutta l'Europa, eccettuato il mondo bizantino, fino al XV sec. • Arch. - Nell'arte g., parte predominante ebbe l'architettura, nella quale l'uso di strutture in parte già note all'architettura romanica (volta a crociera con nervature portanti, arco a sesto acuto, contrafforti e archi rampanti), applicate a principi costruttivi rivoluzionari, alleggerì al massimo le pareti laterali, alzate verso l'alto e in cui si aprivano grandi finestre, in genere diaframmate da vetrate multicolori. Lo slancio vertiginoso delle membrature in uno spazio reso pittoricamente indefinito dalla luce proveniente attraverso lo schermo colorato delle vetrate, il ritmo delle arcate e delle nervature, la semplicità e la leggerezza dei volumi, la verticalità degli elementi, la ricchezza della decorazione scultorea, caratterizzano tutte le grandi cattedrali gotiche, a cominciare da quelle francesi, da St. Denis (1140 circa), a Senlis, a Notre-Dame di Parigi (1180 circa); da Chartres (1194) a Reims (1211), ad Amiens (1220), a Beauvais (1247), fino alla Sainte Chapelle di Parigi (1245-48). Particolare sviluppo ebbero l'architettura militare e castellana, e anche quella civile. Di netta ispirazione francese sono le cattedrali della Spagna (Santiago de Compostela, Burgos, Toledo, Salamanca), della Germania (Colonia, Norimberga, Ratisbona), del Belgio e dei Paesi Bassi (Bruxelles, Anversa, Boscoducale, Utrecht). Nettamente differenziata da quella francese è invece l'architettura dell'Inghilterra, ispirata alle tradizioni locali e caratterizzata dalla sovrabbondanza della decorazione, (cattedrali di Salisbury e di Westminster). Anche l'Italia sviluppò un tipo di architettura assolutamente originale, contrapponendo al verticalismo nervoso e scattante, tipico delle cattedrali d'oltralpe, una spazialità più riposata e serena nel clima di una tradizione che risaliva fino alla tarda antichità (Santa Croce, Santa Maria Novella e Santa Maria del Fiore a Firenze; cattedrale di Siena, San Francesco ad Assisi, San Francesco a Bologna, San Giovanni e Paolo a Venezia; unica eccezione il duomo di Milano, opera in gran parte di maestranze nordiche). ║ Scultura: la scultura g. non è semplice decorazione delle parti architettoniche ma tende a spostarsi all'esterno delle cattedrali e a farsi espressione autonoma accostandosi all'uomo e alla natura. La figura umana si compone e talora si raggela in una calma e in una semplicità di atteggiamenti, di movenze e di schemi compositivi. Tenderà poi ad un elegante pittoricismo fino alla snervata raffinatezza. Ricchi di elementi figurativi e iconografici, oltre che formali, sono in questo periodo gli smalti, gli avori, gli oggetti di oreficeria, le piccole sculture portatili, i ricami, le ceramiche. ║ Pittura: le espressioni più significative della pittura g. vanno cercate nelle splendide vetrate policrome, negli smalti (altare dell'abbazia di Klosterneuburg), negli arazzi francesi e fiamminghi e nelle miniature (evangeliario della Sainte Chapelle); l'unica eccezione è costituita dall'Italia, dove la particolare conformazione dell'architettura locale favorisce l'uso della decorazione pittorica murale (affreschi di Giotto, di S. Martini, di P. Lorenzetti). ║ G. internazionale: il termine viene usato per indicare la produzione artistica del tardo periodo g. (tra la fine del XIV sec. e la prima metà del XV), espressione di una società cortese e privilegiata, caratterizzata da estrema raffinatezza formale, sfarzo di colori, squisita eleganza della linea e degli ornati, spirito vivacemente realistico e fantasia fervidissima e ansiosa di novità. Tra le manifestazioni più preziose del g. internazionale sono gli oggetti di oreficeria, gli arazzi, le miniature di G. de' Grassi e dei fratelli de Limbourg, le sculture di C. Sluter e quelle degli artisti boemi, renani, borgognoni o veneziani, gli affreschi del palazzo dei Papi ad Avignone, i dipinti di Stefano da Verona, Pisanello, Gentile da Fabriano, Lorenzo Monaco, M. Broederlam.