Poeta spagnolo. Cappellano d'onore di Filippo III, si dedicò alla poesia.
Pervenne a quegli eccessi di stile, che da lui furono chiamati
gongorismi
e si attirò le ire dei suoi seguaci, tra cui Lope de Vega e Quevedo. In
G. si distinguono due diverse maniere di poesia: la giovanile, di
ispirazione agitata e talora picaresca; la seconda, che si rivela nella
Fábula de Polifemo y Galatea (1611-13) e nelle
Soledades,
dove il poeta sfoggia il suo brillante preziosismo pieno di luci e di ombre,
ricco di immagini e di sottintesi (Cordova 1561-1627).