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Gémito, Vincenzo.

Scultore italiano. Fu educato dapprima da Emanuele Gagiano e quindi da Stanislao Lista. Dotato di temperamento eccezionale, di gusto istintivo spesso squisito, ma anche poco colto, G. riuscì molto spesso a superare i convenzionalismi dell'accademia per dare libera espressione ad un realismo plastico, filtrato attraverso la sua esperienza della scultura ellenistica, di gusto schiettamente campano. Scolpì anche ritratti, fra cui quelli di Giuseppe Verdi (1872) e di Mariano Fortuny (1880). Il Piccolo pescatore (1876), il Pescatore (1878), il Venditore d'acqua (1881) sono i capolavori della sua giovinezza. Dopo il successo ottenuto, dal 1887 al 1909, si chiuse in volontario e totale isolamento realizzando disegni e opere in creta. Rimangono di quel periodo alcuni capolavori che testimoniano l'evoluzione dell'artista verso una tecnica più raffinata (Napoli 1852-1929).