Letterato italiano. Spirito intelligente ed equilibrato, stilista garbato e
piacevole, scrisse due commedie:
La sporta, imitata da Plauto, e
L'errore; due dialoghi filosofici (
Circe e
I capricci di Giusto
bottaio), lettere, rime. Appartenne all'Accademia della Crusca come censore
e console; nel 1553 fu designato a spiegare la
Divina Commedia e a
commentarla.
G. si distingue tra i suoi contemporanei per la purezza
della lingua e l'eleganza dello stile (Firenze 1498-1563).