Città in provincia di Caltanissetta, sul golfo di
G., tra capo
Scaramia e capo Sant'Angelo. Centro agricolo e commerciale. La piana di
G. è considerata per estensione la seconda pianura della Sicilia
dopo quella di Catania. 76.520 ab. CAP 93012. ● St. - Fu fondata da coloni
di Rodi e di Creta nel 688 circa a.C., secondo la tradizione. Agli inizi del V
sec. si instaurò a
G. la tirannia: primo signore fu Cleandro cui
successe il fratello Ippocrate e più tardi Gelone che, impadronitosi di
Siracusa, vi trasferì la capitale del suo Stato; in
G. governarono
poi i fratelli di lui Gerone e Trasibulo.
G. riacquistò
l'indipendenza nel 466. Nel 456 vi morì Eschilo. Divenuta possesso dei
Siracusani, fu distrutta nel 282 dai Mamertini. Nel 1230 venne fondata da
Federico II, la città attuale che ebbe il nome di
Terranova di
Sicilia, rimastole fino al 1927. ● Arch. - Di recente, in
località Caposoprano, si è ritrovato un tratto di 200 m della
cinta meridionale di mura di un vasto quadrilatero, databile alla seconda
metà del V sec. a.C., e restaurato al tempo di Timoleonte. Si hanno
ruderi di templi, uno fuori delle mura medievali, presso il fiume Maroglio. Un
tempio più a Ovest, forse del III sec. a.C., pare che fosse dedicato ad
Atena; un santuario rustico sul colle di Bitalemi. Ricco il materiale
archeologico rinvenuto nella città e nella necropoli.