Scrittore e critico ungherese. Generalmente noto come poeta e narratore
(
L'ultimo padrone d'un vecchio castello), diresse la rivista letteraria
"Szépirodalmi Lapok", e nel 1854 pubblicò uno studio su
Petöfi, che lo mise a capo della nuova corrente critica, avversa alla moda
dilagante dell'imitazione esteriore dell'arte petöfiana. Altrettanto ricco
di nuove vedute e programmatico fu il suo saggio sul
Bano Bank di G.
Katona (1860) e la magistrale biografia di M. Vörösmarty (1866). Nel
1873 l'Accademia delle Scienze gli affidò la direzione della propria
rassegna
Budapesti Szemle, e nel 1876 fu chiamato a coprire la cattedra
di Letteratura ungherese nell'università di Budapest. Pur proclamando
sempre le finalità autonome della poesia, considerò i valori
estetici inseparabili da quelli etici e determinò il tono e
l'atteggiamento morale del cosiddetto classicismo nazionale dominante nella
seconda metà dell'Ottocento (Kolozsvár, Transilvania 1826 -
Budapest 1909).