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Guittone d'Arezzo.

Poeta italiano. Partecipò attivamente alla vita politica della sua città, tanto da essere costretto all'esilio dopo la sconfitta del partito guelfo in cui militava. Nel 1261 entrò a Bologna nell'Ordine dei Frati di Santa Maria. Nella sua opera principale, Le Rime, ad una prima parte in cui prevalgono i componimenti di carattere amoroso, segue una seconda, di sonetti e canzoni di materia religiosa e morale. Poeta di transizione fra la scuola siciliana, che proprio in quegli anni si era venuta esaurendo, e quella degli stilnovisti, che a Firenze e Bologna negli ultimi decenni del Duecento si muoveva verso un nuovo gusto, G. d'A., caposcuola di un gruppo letterario, influì notevolmente sul processo della nostra arte poetica. La sua cultura, se pur legata al Medioevo, è vasta e aperta alle nuove correnti della poesia provenzale. La sua stessa poesia denota una forte passione intellettuale e un acuto desiderio di esperienze artistiche nuove e originali. Molto spesso ciò si tradusse in un formalismo esasperato, in artifici metrici complicati, in giochi di parole e concetti oscuri e ambigui, nel tentativo di imitare la poesia provenzale. Il contenuto del suo canzoniere è vario e le sue stesse rime di carattere amoroso contengono atteggiamenti diversi: in alcune la donna è vista come depositaria delle più alte virtù, idealizzata, secondo i modelli provenzali; in altre il poeta, con spirito crudamente realistico e con un linguaggio grezzo e popolaresco, disserta con arguzia plebea sulle furberie e gli stratagemmi da usarsi per conquistare la donna che si ama. G. d'A. ebbe un'importanza rilevante come uomo di cultura e assai meno come poeta originale e creativo, anche se contribuì alla formazione della lingua italiana (Arezzo 1235 circa - Firenze 1294).