Teorico musicale italiano. Entrò a far parte dell'ordine benedettino
nell'abbazia di Pomposa e qui tentò le prime applicazioni del suo sistema
scientifico didattico musicale fino a che, opponendosi una parte dei monaci alle
sue innovazioni, dovette lasciare il monastero nel 1025. Stabilitosi allora in
Arezzo sperimentò e affinò i suoi metodi, e compose le sue opere
maggiori: il
Micrologo sulla disciplina dell'arte musicale, le
Regole
ritmiche, la
Prefazione dell'Antifonario e l'
Epistola al monaco
Michele. La notazione proposta da
G. su linee colorate che ferma le
altezze dei suoni e individua i semitoni, il sistema esacordale, la cosiddetta
mano di G., i metodi di invenzione e altri ritrovamenti a lui dovuti
aprono una nuova era alla pedagogia musicale del Medioevo e moderna (992 circa -
1050 circa).