Uomo politico e letterato italiano. Si laureò in Legge nel 1525, a
Ferrara. Aveva intanto preso gli ordini ecclesiastici e nel 1527, a Parma,
divenne auditore del cardinale Alessandro Farnese. Alla sua città natale
G. indirizzò l'
Orazione alla Repubblica di Lucca nel 1533.
Nell'orazione, che non fu mai pronunciata,
G. prende posizione contro le
aspre repressioni operate dai nobili per soffocare la
rivolta degli
straccioni (1532). Nel 1540 gli fu affidato il governo della Romagna, poi fu
nominato commissario generale delle truppe pontificie, che al comando di Pier
Luigi Farnese facevano guerra a Pagliano e a Perugia, e in seguito, governatore
della Marca (1541).
G. fu anche un elegante poeta petrarchesco; tra le
sue rime hanno particolare rilievo i quattordici sonetti scritti tra il 1526 e
il 1530 (
Dal pigro e grave sonno) (Lucca 1500 - Macerata 1541).