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Guglielmo I.

(detto il Conquistatore). Re d'Inghilterra. Figlio naturale del duca di Normandia Roberto I il Magnifico, gli succedette nel 1035, assumendo il Governo effettivo nel 1046, quando raggiunse la maggiore età. Riuscito ad aggraziarsi il re di Francia, Enrico I, intervenendo contro il ribelle conte d'Angiò, ne ottenne il sostegno per liberarsi degli altri pretendenti al ducato di Normandia. Rimasto padrone incontrastato del campo, venne in urto col sovrano che, ormai, ne temeva la crescente potenza. Riuscì a sventare numerosi tentativi di aggressione e approfittò delle vittorie su Enrico I e su Goffredo d'Angiò per estendere il proprio dominio, annettendosi la contea di Maine. Politico abile, risoluto e ambizioso, quando il re d'Inghilterra, Edoardo il Confessore, morì senza lasciare eredi diretti (1066), egli prese a pretesto la parentela che aveva legato suo padre al sovrano inglese e pose la propria candidatura al trono d'Inghilterra. Dando prova di grande abilità politica, riuscì a guadagnare alla propria causa il papa, l'imperatore e pressoché tutti i regnanti d'Europa. Quando l'assemblea degli uomini "liberi" d'Inghilterra gli preferì il conte di Wessex, Aroldo, egli sbarcò in Inghilterra e, grazie alla superiorità tecnica delle sue truppe, batté quelle inglesi ad Hastings (14 ottobre 1066). Incoronato re d'Inghilterra a Westminster il 25 dicembre 1066, provvide a far costruire in tutto il Paese fortificazioni e presidi, distribuì vaste estensioni di terra ai suoi seguaci e, nominati due reggenti, fece ritorno in Normandia. Il rigido Governo normanno non tardò però a far scoppiare un po' dovunque ribellioni che Guglielmo represse duramente e cercò di controllare, allargando sempre più la sfera d'influenza dei suoi fedeli normanni, ai quali assegnò le terre confiscate alla nobiltà locale. I grandi proprietari inglesi vennero così sostituiti dai baroni normanni e si instaurò un regime feudale simile a quello vigente nel continente europeo. Egli però seppe evitare ogni tendenza centrifuga, servendosi delle istituzioni di governo anglosassoni, operando in modo da subordinare i baroni al potere centrale. Riuscì a spegnere ogni focolaio di rivolta, compreso quello acceso nel 1079 da suo figlio Roberto, che rivendicava una più larga autonomia nell'amministrazione del ducato di Normandia. Morì il 17 settembre 1087 in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Nantes contro Filippo I di Francia (Falaise 1027 - Saint-Gervais, Rouen 1087).