(detto
il Taciturno). Principe di Orange. Primogenito di Guglielmo di
Nassau Dillenburg e di Giuliana di Stolberg, entrambi luterani, divenne,
undicenne, il più ricco signore dei Paesi Bassi per eredità dal
cugino Renato di Nassau: onde Carlo V volle fosse allevato nel cattolicesimo a
Bruxelles. Sensibile piuttosto alle questioni politiche che non a quelle
tipicamente religiose, ebbe i primi contrasti con Filippo II per il ritiro delle
truppe spagnole dalle province per le quali era stato nominato statholder dal Re
(Olanda, Zelanda, Utrecht) e per il richiamo del cardinale Granvelle (1564). Fu
piuttosto tollerante verso i non cattolici, anche per influsso della seconda
moglie, figlia di Maurizio di Sassonia; tale eccessiva tolleranza provocò
un biasimo di papa Pio IV (1565). Tutta l'azione di
G. fu piuttosto
quella politico-nazionale di un signore che voleva garantire ai suoi territori
l'autonomia, eventualmente fino all'indipendenza, dentro e, se non possibile,
fuori dal quadro dei domini asburgici, che non quella di un capo religioso. A
figurare anche come capo religioso fu portato dalle circostanze, per cui la
lotta per l'indipendenza delle Province Unite venne a intensificarsi con una
lotta per la libertà dei calvinisti e protestanti. Il conflitto con
Filippo II, latente dal 1564, si fa aperto dal 1568, in presenza della politica
di forza del duca d'Alba e poi di Alessandro Farnese. Solo nel 1573
G.
passa decisamente al Calvinismo, mentre la guerra già divampa da 5 anni,
tra alternative di successi e sconfitte, ché
G. non è
sempre un generale all'altezza dei suoi avversari. Tuttavia l'entrata in
Bruxelles (settembre 1577) è un successo clamoroso, che gli merita
l'elezione a capo delle Provincie Unite, ciò che non impedisce,
dichiarata la decadenza di Filippo II, che gli Stati si orientino verso
Francesco duca d'Angiò. Ma l'abile politica di
G., dietro le
quinte, esautora il principe francese e quando egli muore il valore dell'aiuto
francese è già scontato agli occhi degli insorti. Poco dopo
però anche l'Orange cade vittima di un fanatico subornato, dicesi mandato
dal Farnese (Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584).