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Guerra e pace.

(Vojna i mir). Romanzo di Lev Tolstoi, pubblicato nel 1878. Oltre che la più imponente opera narrativa russa, è una delle principali della letteratura mondiale. Si svolge sullo sfondo di grandi avvenimenti storici dell'inizio del secolo decimonono: la campagna dei Russi in Prussia con la celebre battaglia di Austerlitz e la campagna dei Francesi in Russia con la non meno famosa battaglia di Borodino e l'incendio di Mosca. I Bolkonskij ed i Rostov, due nobili famiglie fra le quali mantiene i contatti il conte Pierre Bezuchov, sono al centro della vicenda. Il vecchio principe Bolkonskij vive insieme alla figlia Maria, non giovanissima ma spiritualmente bella, che più oltre andrà sposa a Nicolaj Rostov. Andrea, fratello di Maria, intelligente e consapevole della sua superiorità, è il principale personaggio della famiglia: egli rimpatria dopo esser rimasto ferito ad Austerlitz. Rimasto vedovo, s'innamora della giovanissima Natascia Rostova e soffre molto allorquando essa cede alle lusinghe del mondano Anatolij Kuragin. A Borodino Andrea muore. Natascia, creatura fra le più affascinanti ed umane della letteratura mondiale, è al centro della famiglia Rostov; la sua giovane età le fa preferire il mondano Anatolij al principe Andrea. Quando si renderà conto dell'errore commesso, penserà a sopprimersi; la morte del fratello Petja la riunisce alla madre e Pierre Bezuchov ne fa una sposa e una madre assolutamente esemplari. Mortogli il padre, Pierre eredita una colossale sostanza della quale non sa fare buon uso; sposa l'avvenente ma vuota Elena, dalla quale presto si separa, promuove riforme agrarie, si associa alla Massoneria, combatte contro le schiere napoleoniche, e, fatto prigioniero, conosce individui semplici e schietti, che operano un rivolgimento nel suo spirito. Libero alfine dalla prigionia e da Elena, morta nel frattempo, sarà felice con Natascia. Benché in chiave di realismo, il romanzo si sviluppa in vera e propria epopea, e qualche inesattezza storica nulla toglie alla grandiosità dell'insieme. Da profondo psicologo dei numerosissimi personaggi, Tolstoi s'innalza a psicologo delle masse e particolarmente del popolo russo, così paziente, contemplativo, remissivo e fatalista. Guerra e pace si alternano con snervante, drammatica inutilità, per ritrovare alla fine quei valori eterni e fondamentali, che soli danno un vero scopo, un fine, all'esistenza umana.