Monografia storica di Gaio Sallustio Crispo sulla cosiddetta congiura di
Catilina (63 a.C.), episodio del vasto movimento avverso alla nobiltà
capeggiato da Giulio Cesare e Licinio Crasso. Intento recondito di Sallustio fu
di scagionare la memoria del suo protettore Cesare, riversando la colpa
sull'abbietto Catilina. La narrazione, che nel proemio si sofferma sulla
corruzione dilagante e sul malgoverno della classe dirigente, procede
rapidamente fino alla catastrofe, sottolineando il nesso causale dei fatti e
tratteggiando il carattere morale dei principali personaggi quali Catilina,
Sempronio, Cesare, Bruto in ritratti rimasti celebri. Il tono assunto
dall'autore, sebbene sostenuto da uno stile profondamente incisivo, non è
sempre aderente alla verità.