Pseudonimo di
Giovan Francesco Barbieri. Pittore italiano. Cresciuto e
affermatosi nell'ambiente bolognese, fu il più convincente fra i maestri
di quella scuola ed uno degli esponenti maggiori della pittura secentesca
italiana. Appartengono al periodo 1615-17 alcune sue decorazioni murali,
eseguite nella casa Pannini di Cento e ora presso il marchese Del Turco a
Bologna; in esse si notano già sorprendenti qualità di realismo
paesistico, ma solo nel 1620 l'artista inizia la sua più felice e
caratteristica maniera con l'originale
S. Guglielmo d'Aquitania
(Pinacoteca di Bologna), ricco di chiaroscuri mossi e vellutati e di calde
tonalità avorio e brune. Negli anni successivi è a Roma, a
contatto con la classicità diffusa in quell'ambiente e, insieme, con i
modi post-caravaggeschi. Più che la monumentale ma un po' forzata tela
del
Seppellimento di Santa Petronilla (1621) nella Galleria Capitolina,
è notevole la decorazione fantasiosamente romantica dell'
Aurora,
affrescata nel casino di Villa Ludovisi. Nel 1626 va a Piacenza, per completare
l'affresco della cupola di quel duomo. Stabilitosi poi a Cento, vi produce
numerosissime opere tra cui il
San Bruno ai piedi della Vergine
(Pinacoteca di Ferrara), di straordinaria potenza plastica e luministica. Di
G. resta inoltre un gran numero di disegni e schizzi, a matita, a
sanguigna e a penna (Cento 1591 - Bologna 1666).