Pensatore e uomo politico socialista tedesco. Costretto a lasciare la Germania
per le sue idee, si stabilì a Parigi dove tenne stretti contatti con
Proudhon, del quale aveva tradotto in tedesco alcune opere. A partire dal 1840,
divenne il capo riconosciuto del gruppo parigino degli esuli tedeschi e della
corrente nota come "vero socialismo". Nel 1843, a Parigi giunse Karl Marx,
anch'egli espulso dalla Germania, e tra i due nacque presto un'aspra
animosità che si protrasse anche dopo l'espulsione di Marx dalla Francia
nel 1845. Al pari di Marx,
G. era stato profondamente influenzato dalle
idee di Feuerbach e la sua concezione del socialismo si basava in gran parte
sulla teoria feuerbachiana della vera natura della religione, secondo cui la
religione altro non sarebbe che un fenomeno derivato dalla proiezione dell'uomo
al di fuori di sé: ogni fatto soprannaturale altro non è in
realtà che un prodotto dell'immaginazione dell'uomo.
G.
s'impadronì di questo concetto, applicandolo alla struttura sociale e
affermando che la proprietà, al pari della religione, è una cosa
che l'uomo ha esteriorizzato dalla comunità alla quale, per natura,
appartiene. Questa esteriorizzazione ha distrutto i fondamenti della
comunità e dell'umana fratellanza. Al pari di Marx, egli riconosceva
nella lotta di classe la chiave per capire la storia, concepita come un
succedersi di battaglie per il possesso della proprietà privata.
Contrario a ogni forma di collaborazione e di aiuto ai liberali borghesi,
contrastò il movimento diretto a strappare alle classi dominanti un
governo costituzionale, affermando che i socialisti non dovevano occuparsi dei
problemi politici contingenti, finché il popolo non fosse stato pronto a
prendere il potere nelle proprie mani: i "veri socialisti" dovevano restare
fedeli ai propri principi, e non permettere che la loro dottrina si corrompesse
a contatto con una lotta quotidiana in cui non era in gioco nessun vero
principio, ma solo un cieco conflitto d'interessi. Nel 1845 pubblicò un
libro sul
Movimento sociale in Francia e in Belgio, ampiamente criticato
da Marx e da Engels nella
Ideologia germanica e nel
Manifesto
(1817-1887).