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Grotta.

Cavità naturale del sottosuolo che, a volte, raggiunge notevoli dimensioni; in generale le g. presentano grande sviluppo, in senso longitudinale, di gallerie e corridoi, a loro volta ramificati. Le g. possono essere dovute a fenomeni, diversi di rottura o a processi costruttivi delle rocce. Tra quelle comprese in quest'ultimo gruppo sono le g. magmatiche, le g. laviche, le g. travertinose, le g. coralline. Alle prime, invece, vengono attribuite quelle originate da fenomeni di dislocazione, di erosione, di dissoluzione, ecc. Notevoli sono le g. di origine carsica che si riscontrano, di regola, in terreni calcarei; in questo si hanno molto spesso formazioni di stalattiti e di stalagmiti; le prime sono delle concrezioni calcaree spesso in forma di colonne coniche (grossolane) che pendono dalla volta della g. Sono prodotte dal lentissimo accumularsi di carbonato di calcio contenuto nelle acque che, filtrando nel terreno, sgocciolano dalle fessure della volta stessa. Le stalagmiti sono pure delle concrezioni calcaree, anch'esse a forma di colonna conica, che si innalzano dal pavimento della g. Sono composte di carbonato di calcio di cui le acque che cadono dal soffitto abbondano; molto spesso le stalagmiti si trovano esattamente al di sotto delle stalattiti ed è lo sgocciolare della stessa acqua, che, dopo aver formato le stalattiti, provvede a costruire queste colonne ergentisi dal basso verso l'alto. Si possono trovare stalattiti a diretto contatto con la sottostante stalagmite. Può succedere che le concrezioni di calcare non si formino come colonne coniche, ma assumano forme ed aspetti diversi dovuti spesso a una deviazione dell'acqua che scende, per esempio, lungo una parete di roccia. In tal caso queste concrezioni sotterranee possono assumere l'aspetto di oggetti, di figure umane o di animali, come si verifica nelle g. di Postumia e in quelle della Val Brembana. L'acqua che gocciola dalle volte o dalle pareti delle g. carsiche contiene quasi sempre bicarbonato di calcio (che poi si trasforma in carbonato). Oltre che dall'azione delle acque del sottosuolo le g. possono essere scavate dai movimenti delle acque del mare (g. litorali). Molte di queste g. si trovavano un tempo il livello del mare, mentre oggi sono parzialmente o completamente sommerse. Di norma questo abbassamento della g. è stato causato dal fenomeno tellurico detto bradisismo positivo; al contrario sono dovute a fenomeni di bradisismo negativo quelle g., pure scavate dal moto ondoso, che oggi si trovano totalmente all'asciutto; spesso esse presentano sulla volta fori di litodomi (dovuti all'azione di animali marini). Un classico esempio è la g. di Bergeggi, presso Savona. Sulle pareti e sul soffitto di questa cavità sono visibili, appunto, i fori di litodomi; ciò significa che un tempo la g. era sommersa; in seguito, però, essa si sollevò, rimanendo all'asciutto. Divenne allora dimora dell'uomo preistorico (furono trovati sepolti nella sabbia utensili vari e pietre anerite dal fuoco); oggi la g. è ancora in fase di abbassamento (bradisismo alternato). Le g. sono interessanti anche per la fauna e la flora che esse possono ospitare; molti animali e piante sono esclusive delle g. In molte di esse furono trovate importantissime documentazioni della vita preistorica e non mancano neppure splendidi esempi di arte figurativa primitiva. Tra le g. più famose ricorderemo: la g. del Mammut nel Kentucky (Stati Uniti d'America): ha uno sviluppo di oltre 48 chilometri; le g. di Postumia, in Slovenia, aventi uno sviluppo di 23 chilometri. La g. di San Canziano, che misura circa 5 chilometri. Notevoli sono anche la g. del Monte Pellegrino presso Palermo e la g. Norce, in provincia di Salerno. Nel veronese si trova l'Abisso della Preta, una delle più profonde g. del mondo, che si inoltra nel sottosuolo per 637 metri. Nella Venezia Giulia si trovano numerose g. carsiche, molte delle quali non sono ancora state esplorate (pare ne esistano più di 3.500). Dovute all'erosione marina sono la g. Azzurra (Capri); la g. del Cane (Napoli) e le g. di Fingal nelle Nuove Ebridi. Di diversa origine sono quella di Le Moustier e de La Madeleine, in Francia.
"Le grotte d'Italia" di Alfredo Bini