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Grimm, Jacob Ludwig Karl.

Filologo e scrittore tedesco. Dopo aver studiato a Marburgo e a Parigi, ricoperse in patria vari impieghi statali. Nominato secondo bibliotecario a Cassel nel 1816, vi rimase fino al 1829, quando passò a Gottinga, dov'era stato chiamato come professore e bibliotecario. Clamorosa fu la sua destituzione nel 1837, avvenuta per la protesta che egli e altri sei colleghi levarono contro il colpo di Stato del re di Hannover. Visse quattro duri anni a Cassel assieme al fratello Wilhelm, finché entrambi furono chiamati a far parte dell'Accademia delle Scienze di Berlino e si trasferirono in quella città. Nel 1848 fu eletto al primo Parlamento tedesco radunatosi nella Pauluskirche di Francoforte sul Meno. G. è il fondatore della germanistica e il rappresentante del metodo storico negli studi letterari. Iniziò lo studio scientifico della mitologia raccogliendo esempi dalle antiche cronache, dalla voce dei contadini, dalle fiabe tramandate oralmente e riunì un intero gruppo di novelle antichissime che egli definì sorte spontaneamente, senza l'ausilio di un poeta, dall'interpretazione popolare dei fenomeni naturali. Da questo giunse alla teoria dell'origine divina del linguaggio, che studiò a fondo e divulgò durante un corso di lezioni a Gottinga. Aiutato dal fratello Wilhelm, pubblicò una grande grammatica storica della lingua tedesca, Grammatica tedesca che, accanto alle Fiabe per bambini e famiglie già pubblicate in più volumi, consacrò la sua fama. In seguito pubblicò una Storia della lingua tedesca (1848), ancora oggi fondamentale per la precisione delle notizie e l'acutezza delle osservazioni. Negli ultimi anni della sua vita, sempre aiutato dal fratello, intraprese il monumentale Vocabolario tedesco che pubblicò solo in parte, e presentò nuove edizioni dei suoi lavori filologici. Oltre alle sue opere già citate ricordiamo ancora: Pensieri sul mito, la poesia e la storia, Saghe tedesche, Mitologia tedesca e Discorso sulla vecchiaia (Hanau 1785 - Berlino 1863).