Entom. - Insetto ortottero della famiglia dei grillidi, lungo 3 cm circa, di
color nero-lucido, con lunghe antenne, zampe posteriori più lunghe delle
anteriori, atte al salto, capo assai grosso ed elitre coriacee più lunghe
delle ali. Il
g. è notissimo, sia per il suo trillo malinconico e
nonotono che, d'estate, risuona nei campi, sia per i danni, non sempre lievi,
che può recare alle piante. I
g. si scavano delle piccole buche
nel terreno molle e, affacciati ad esse cantano - cioè strofinano una
contro l'altra le elitre - fino a che, resi arditi dalla complicità del
silenzio, non sono spinti verso le femmine, che a loro volta cantano dalle
buchette vicine. Al ritorno, trovano spesso la tana occupata da qualche altro
g. ed avvengono, allora, violente zuffe, nelle quali uno dei due
contendenti soccombe. Dopo 8 giorni dall'accoppiamento, le femmine depongono
circa 300 uova dalle quali, dopo due settimane, escono le larve, che penetrano
nel terreno, rimanendovi nascoste fino alla primavera. Vi sono varie specie di
g.: il
g. campestre o
canterino; il
g. nero, diffuso
nell'Italia settentrionale, dove reca enormi danni divorando le sementi, rodendo
le piante giovani, il grano maturo, le foglie dell'olmo e del salice e
compromettendo talvolta l'intero raccolto dei campi; il
g. cicalone,
comune in Sicilia, che vive nei vigneti, in gallerie scavate nel terreno,
rodendo le radici sparse sul suo cammino, e provoca con ciò danni alle
viti, fra le quali inoltre diffonde la tremenda fillossera; i
g.
domestici, più piccoli dei precedenti, sono diffusi un po' ovunque,
vivono nelle case e sono completamente innocui.