Giurista e riformatore italiano. Insegnò Diritto nelle università
di Perugia, Tolosa, Valenza e Grenoble. Ebbe relazioni epistolari e personali
con Calvino, di cui fu, in seguito, tenace avversario nel campo dottrinale e che
lo ripagò con denigrazioni ed accuse di eresia, soprattutto per avere
egli pubblicamente riprovato il processo e la morte dello spagnolo Michele
Serveto. Di tutta la sua produzione giuridica notevole è l'opera:
De
methodo ac ratione studendi in iure civili (1541), dove si trova delineato
il metodo analitico dell'insegnamento del diritto secondo la pratica delle
scuole italiane, e noto come
mos italicus ius docendi (Chieri, inizio XVI
sec. - Farges 1564).