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Greef, Guillaume de.

Sociologo e uomo politico socialista belga. Divenuto professore di Sociologia alla libera università di Bruxelles, dopo aver svolto l'attività di avvocato e di giornalista, si dimise per protesta contro il rifiuto di ospitare un corso tenuto dal famoso geografo anarchico E. Reclus. Fu tra i fondatori della Nuova Università, nella quale insegnò per molti anni. Formulò un sistema sociologico che affondava le sue radici nelle dottrine di Comte e di Spencer, differenziandosene per l'importanza che attribuiva ai gruppi professionali, considerati come fattori determinanti del corpus sociale. Secondo la sua concezione, la società si forma per un processo di pressioni e di adattamento dei vari gruppi, tendendo a passare da una fase in cui tali pressioni operano come forze contrastanti, a una fase in cui si stabilisce un certo accordo, grazie al confronto delle posizioni e a reciproche concessioni. Al pari di Spencer, G. concepiva il progresso come un'evoluzione, che attraversa crescenti differenziazioni sociali porta a un ordinamento esente da controlli coercitivi; ma distinguendosi da Spencer, egli affermava che la caratteristica primaria di questo processo non è il conflitto, bensì la cooperazione volontaria. Pur essendo il massimo teorico socialista belga, dopo Vandervelde, G. ebbe scarsa influenza sul pensiero socialista europeo, mentre ne ebbe invece sulla sociologia universitaria e sui sostenitori della rappresentanza parlamentare su basi professionali, anziché geografiche (1842-1924).