Scrittore brasiliano. Studente di Legge a Recife, vi subì l'influenza di
Tobias Barreto. Dopo la laurea si trasferì a Rio, dove prese ben presto
contatto con l'aristocrazia intellettuale del paese che, nel 1897, lo
chiamò a far parte dell'Accademia Brasiliana di Lettere. Col romanzo
Canaã (1902), che può essere considerato il suo capolavoro,
G. affronta il problema dell'immigrazione straniera in Brasile, con la
descrizione della vita che conducono, nello Stato di Espirito Santo, gli
immigrati tedeschi, frutto di una superiore civiltà europea a contatto di
esseri primitivi, sullo scenario di una natura miracolosamente vergine,
liricamente intesa come una favolosa terra promessa. Entrato nella carriera
diplomatica,
G. visse molti anni all'estero, e a Parigi poté
conoscere da vicino i massimi esponenti del simbolismo francese. Sotto la loro
influenza fece rappresentare, nel 1911, il dramma simbolista
Malazarte.
Pubblicò ancora, nel 1920, un volume di saggi,
A estética da
vida (Sao Luis 1868 - Rio de Janeiro 1931).