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Graça Aranha, José Pereira da.

Scrittore brasiliano. Studente di Legge a Recife, vi subì l'influenza di Tobias Barreto. Dopo la laurea si trasferì a Rio, dove prese ben presto contatto con l'aristocrazia intellettuale del paese che, nel 1897, lo chiamò a far parte dell'Accademia Brasiliana di Lettere. Col romanzo Canaã (1902), che può essere considerato il suo capolavoro, G. affronta il problema dell'immigrazione straniera in Brasile, con la descrizione della vita che conducono, nello Stato di Espirito Santo, gli immigrati tedeschi, frutto di una superiore civiltà europea a contatto di esseri primitivi, sullo scenario di una natura miracolosamente vergine, liricamente intesa come una favolosa terra promessa. Entrato nella carriera diplomatica, G. visse molti anni all'estero, e a Parigi poté conoscere da vicino i massimi esponenti del simbolismo francese. Sotto la loro influenza fece rappresentare, nel 1911, il dramma simbolista Malazarte. Pubblicò ancora, nel 1920, un volume di saggi, A estética da vida (Sao Luis 1868 - Rio de Janeiro 1931).