Poeta italiano. Tra il 1903 e il 1907 frequentò l'università di
Torino facendosi notare per la sua eleganza raffinata e il suo amore per la
poesia. Le cronache del primo Novecento registrarono con larghezza di notizie e
di fantasie la vicenda del suo amore con Amalia Guglielminetti, tra il 1907 e il
1909. Fondamentali, per conoscere questo episodio amoroso, sono le
Lettere
d'amore pubblicate nel 1951. La malattia (la tisi) per cui
G.
morì trentatreenne va anch'essa ricordata come elemento biografico che
ebbe larga, se non determinante influenza sull'opera letteraria. Sia
perché, suggerendo a
G., nel 1912, un viaggio di salute
nell'Estremo Oriente, destò impressioni che egli tradusse in prosa e che
pubblicate come
Lettere dall'India su "La Stampa" di Torino nel 1914,
vennero poi raccolte postume (1917) col titolo complessivo e definitivo di
Verso la cuna del mondo, sia perché la poesia di
G.
è umanamente caratterizzata come la
poesia di un giovane triste e
ammalato. La poesia gozzaniana è raccolta in due volumi:
La via
del rifugio e
I colloqui.
G. viene considerato come il
maggiore dei decadenti crepuscolari italiani (Torino 1883-1916).