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Govèrno.

L'atto e l'ufficio di governare, in tutti i significati del verbo. ║ La direzione di una nave, e l'azione del manovrarla. ║ Direzione, guida politica o morale. ║ Il compito di dirigere e amministrare un'azienda, una famiglia, e la cura a queste dedicata. ║ La cura degli animali domestici. ║ L'atto, l'ufficio di governare uno Stato, di averne la direzione politica e l'autorità stessa di chi governa. ║ Anche il modo di governare. ║ Istituzione o complesso delle istituzioni cui, dall'ordinamento giuridico, è affidato l'esercizio della funzione esecutiva. • Ant. - Timone. • St. - G. erano chiamate le circoscrizioni territoriali in cui era divisa la Russia al tempo degli Zar. ║ Nel 1936-41 furono chiamate g. le principali divisioni dell'Impero etiopico, suddivise a loro volta in commissariati, residenze e vice residenze. • Enol. - G. del vino: fermentazione supplementare che si provoca nel vino dopo la svinatura, mediante aggiunta dell'8÷10% di mosto d'uva passita in piena fermentazione: il g. è adottato specialmente in Toscana e conferisce al vino sapore frizzante e facoltà di maturazione più precoce. • Agr. - In silvicoltura, g. dei boschi: metodo di rigenerazione dei boschi; si distinguono tre forme: ceduo, fustaia, ceduo composto. ║ Concimazione del terreno, delle piante; anche la materia d'ingrasso, il letame. • Mar. - G. dei forni, dei fuochi: l'operazione di alimentare regolarmente le caldaie col combustibile. • Dir. - Complesso delle istituzioni alle quali compete il potere esecutivo, il potere cioè di applicare le leggi approvate dal Parlamento. In Italia, il G. è composto dal presidente del Consiglio (V.) e dai ministri (V.) che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Quest'organo costituzionale dello Stato esercita, oltre le competenze che gli sono proprie, le più alte attribuzioni di G. assegnate formalmente al presidente della Repubblica e, pertanto, assume la responsabilità di tutti gli atti compiuti dal presidente della Repubblica. La nomina del G. è attribuzione del presidente della Repubblica, che, previe le consultazioni di prammatica, nomina il presidente del Consiglio. I ministri, prima di assumere le loro funzioni, prestano giuramento nelle mani del presidente della Repubblica. La Costituzione pone come condizione assoluta per la legittima permanenza del G. la fiducia delle due Camere: in mancanza, ha l'obbligo costituzionale di dimettersi. Il voto di sfiducia deve essere approvato con una mozione, firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera. Il G. dimissionario rimane in carica sino a che non sia nominato il nuovo G. ed attende agli affari di ordinaria amministrazione. ║ Fra le classificazioni delle forme di G., la più celebre è quella di Aristotele, che distingue i G. in monarchie, aristocrazie e democrazie: secondo che il potere è esercitato da una sola persona, da una classe eletta di persone o dalla generalità dei cittadini. Accanto a queste (dette "forme pure") Aristotele ne indicava altre che chiamò "degenerate"; la tirannide, l'oligarchia e la demagogia. Machiavelli semplificò la classificazione riducendola alle due forme fondamentali della monarchia e della repubblica. Le forme suddette si distinguono anche in: g. assoluti, quando il capo dello Stato, (individuo o collegio), accentra in sé ogni potere; g. costituzionali, allorché esistono, oltre il capo dello stato, altri organi, e in tale pluralità di organi viene distribuita la competenza all'emanazione dei vari atti della sovranità. ║ G. provvisori: quelli che, contrari al diritto preesistente, hanno preceduto il nuovo ordinamento senza giungere a consolidarsi in questo.