Compositore francese. Discendente di una famiglia di musicisti, ingegno assai
precoce, nutrito di severi studi classici (aveva studiato lettere e filosofia),
entrò nel 1836 al Conservatorio di Parigi dove fu allievo di
Halévy, di Lesueur e di Richa. Tre anni dopo vinse il Prix de Rome. Si
recò a Roma a ricevere l'ambitissimo riconoscimento e qui poté
ascoltare nelle chiese alcune messe del Palestrina: ne rimase entusiasta tanto
da sentirsi subito attratto dalla musica sacra. Nel 1841, infatti, ne scrisse
una anche lui e questa sua prima opera fu seguita poco dopo da un
Requiem
che venne eseguito a Vienna e a Berlino anche per interessamento di Mendelssohn
che egli aveva conosciuto nel 1843 a Lipsia. Durante quel suo viaggio in
Germania ebbe modo di conoscere anche altri grandi musicisti tedeschi che
indubbiamente influirono sulla sua formazione musicale, come si noterà in
seguito nelle sue opere che si distaccano dallo stile francese proprio per quel
senso di profondità accompagnata da una voluta serietà che si
riscontra nella musica tedesca. Rientrato a Parigi divenne organista e direttore
del coro di una chiesa della capitale; forse l'atmosfera dell'ambiente lo spinse
a farsi prete, tuttavia, pur mantenendo intatto il suo temperamento religioso,
decise alla fine di dedicarsi totalmente alla carriera di compositore. Pur non
essendosi mai allontanato dal filone della musica liturgica,
G.
presentò al pubblico la sua prima opera lirica
Sapho (Saffo), in
tre atti. Nonostante l'entusiasmo dimostrato da Bizet, l'opera non si mantenne a
lungo sul cartellone soprattutto a causa dell'ostilità dei giornali:
poté essere ripresentata all'Opera di Parigi solo molto tempo dopo ma
G. dovette apportare numerose modifiche all'edizione originale. Nel 1852
il compositore fu assunto come direttore d'orchestra stabile al Teatro
Orphéon e vi rimase fino al 1860. Nel frattempo compose la musica di
scena per l'
Ulisse di Ponsard e l'opera
Nonne Sanglante che fecero
entrambi fiasco; la critica lo giudicò finito. Ma si sbagliava; nel 1858
andava in scena
Le medecin malgré lui (Il medico suo malgrado), un
riadattamento dell'opera di Lulli che ebbe un notevole successo e, nel marzo del
1859, al teatro Lyrique venne rappresentato
Faust che riscosse
l'approvazione dei musicisti presenti ma lasciò indifferente il pubblico.
Ma ben presto la nuova opera di
G., ritenuta dapprima troppo "tedesca",
ebbe il posto d'onore, assieme alla
Carmen di Bizet, sui palcoscenici dei
maggiori teatri europei e soprattutto in quelli italiani e tedeschi. Seguirono
poi altre opere tra cui
Filemone e Bauci (1861) che, al contrario di
La regina di Saba (1863) e di
Mireille (1865), ebbe un notevole
successo;
Romeo e Giulietta (1867) da molti preferita allo stesso
Faust; La Colomba; Poliuto, composto dopo il suo trasferimento a Londra;
e, per ultima,
Le Tribut de Zamora (1881) che non ebbe alcun successo.
G. scrisse anche molti importanti oratori:
La redenzione; Angeli
custodi; Mors et vita; Christus factus est; nei quali traspare il grande
misticismo che animava il grande compositore francese che molti considerano un
"rivoluzionario" ma che in realtà fu più semplicemente un pioniere
la cui opera ebbe grande influenza sulla musica francese e, particolarmente, su
quella di Massenet, di Franck e dello stesso Bizet.
G. compose anche
altri generi di musica e soprattutto romanze, liriche, barcarole, serenate, una
piccola sinfonia per soli strumenti a fiato, la nota
Marcia funebre per una
marionetta; tra le composizioni minori quella più popolare è
certamente l'
Ave Maria (Parigi 1818 - Saint-Cloud 1893).