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Gorter, Herman.

Poeta e uomo politico comunista olandese. Laureatosi in Filosofia, partecipò al movimento culturale che faceva capo alla rivista "Nieuwe Gilds" e sottolineò la propria volontà di rinnovamento aderendo al partito socialdemocratico e militando nella sua ala sinistra, costituita da marxisti rivoluzionari raccolti attorno al giornale "La Tribuna". Per le sue violente critiche alla politica parlamentare dei socialdemocratici, il gruppo venne espulso nel 1908 e l'anno seguente diede vita al Partito socialdemocratico indipendente, di cui G. divenne il principale teorico, favorendone la trasformazione nel 1818 in Partito comunista olandese e la partecipazione al congresso costitutivo della Terza Internazionale a Mosca. Presto si manifestarono contrasti ideologici con la linea di Mosca, tanto da indurre Lenin a scrivere nel 1920 il famoso saggio L'estremismo malattia infantile del comunismo. A nome del suo gruppo, che continuava a rifiutare l'azione parlamentare, G. rispose in una Lettera aperta al compagno Lenin. Alcuni mesi prima, aveva compiuto una visita a Mosca, dove si era incontrato con Lenin e da dove era ritornato profondamente deluso. Infatti, al contrario di quanto si aspettava, cioè che Lenin "fosse e si sentisse il generalissimo della rivoluzione mondiale", aveva constatato che il leader sovietico "giudicava tutto esclusivamente da un punto di vista russo", considerando valido per ogni paese ciò che era stato fatto in Russia. In risposta a Lenin, secondo cui era "infantile" supporre che la rivoluzione potesse essere attuata senza conquistare le masse e senza utilizzare ogni possibile strumento, compresa l'arma parlamentare, egli affermava che nell'Europa occidentale i contadini, la piccola borghesia, gli intellettuali, avevano una mentalità borghese ed erano ostili alla rivoluzione, ragione per cui il proletariato avrebbe dovuto operare senza il loro aiuto e anzi contro di loro. Compito fondamentale era pertanto quello di creare un proletariato rivoluzionario e non di scendere a compromessi col parlamentarismo e il sindacalismo riformista. A conclusione di questa polemica, G. e i suoi amici uscirono dal partito comunista. Tra le sue opere poetiche, si ricordano: il poemetto giovanile Maggio (1889) e il poema Pan (1916) in cui tenta di esprimere l'ideale di un'unione tra natura e umanità. Pubblicò raccolte di versi (Verzen) nel 1890, 1897 e nel 1903. Una raccolta di studi critici di chiara ispirazione marxista, dedicata ai Grandi poeti, fu pubblicata postuma nel 1935 (Wormerveer 1864 - Bruxelles 1927).