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Gorbatov, Boris Leont'evic.

Giornalista e narratore sovietico. Tutta la sua opera s'ispira all'apologia del comunismo; talvolta G. segue anche il filone sociologico. Con il romanzo Gli indomabili, nel 1943, si meritò il premio Stalin. Anche i suoi articoli su riviste e giornali trattano esclusivamente della vita politica sovietica e sono sempre a fondo realistico-esaltatore del regime. Larga parte dei suoi racconti riguarda la gioventù comunista di cui scrisse anche nel suo primo racconto La cellula, pubblicato nel 1928. La vita dei giovani lavoratori russi che furono protagonisti della rivoluzione e della guerra civile è descritta nel romanzo La mia generazione, del 1933. Raccolte di scritti narrativi e di saggi sono dedicate alla vita militare e ai costumi della gioventù sovietica di oggi; una di queste raccolte porta il titolo Kominterno (1932) e un'altra è intitolata Gli artigiani. Una terza raccolta di racconti si chiama La marcia sui monti. Nel 1930 era uscito anche il romanzo La nostra città, protagonista del quale era l'Associazione russa degli scrittori proletari (RAPP), che fu però assai criticato. Racconti sulla vita nelle regioni polari sono riuniti in Artica (1938); nel 1951 uscì il primo volume di Il bacino del Don che non ebbe seguito (Donbass 1908 - Mosca 1954).