Stats Tweet

Gorbaciov, Michail Sergeevič.

Uomo politico sovietico. Iscrittosi nel 1952 al Partito comunista, ricopriva in seguito la carica di responsabile locale e provinciale del Komsomol (lega della gioventù comunista) di Stavropol. Legatosi a Yuri Andropov nei primi anni Settanta, compiva una rapida ascesa nei ranghi del PCUS. Nominato nel 1978 responsabile dell'agricoltura presso la segreteria del Comitato Centrale, entrava poi nel Politburo come membro supplente nel 1979 (effettivo nel 1980). Insediatosi Andropov alla segreteria del partito, G. diventava il numero due nella gerarchia del PCUS, quale esponente dell'ala pragmatica moderata. Nel 1984, alla morte di Andropov, nonostante l'elezione di K. Cernenko alla guida del partito, G. conservava la sua posizione di primo piano. Dopo la scomparsa dell'anziano leader, gli succedeva nel marzo del 1985. Assurto alla massima carica sovietica, G. promuoveva l'avvio di un nuovo corso politico, caratterizzato dai concetti-base di perestrojka (rinnovamento), glasnost (trasparenza d'informazione) e uskerenje (accelerazione). Per la prima volta si manifestava in Unione Sovietica un'apertura in senso democratico. La politica di G. aveva importanti ripercussioni sul piano internazionale, quali l'avvicinamento agli Stati Uniti, le proposte di disarmo bilaterale ed i grandi rivolgimenti politici verificatisi nel corso dell'89 nei Paesi dell'Europa orientale. Molto importante anche il ripristino delle relazioni diplomatiche con il mondo cattolico, culminato nell'incontro fra G. e il papa nel novembre del 1989 a Roma. Fra il 1989 ed il 1990 G. si trovava a dover affrontare le tendenze indipendentiste manifestatesi in diverse repubbliche sovietiche (Armenia, Azerbaigian, Lituania). Nonostante queste difficoltà il leader proseguiva sulla strada delle riforme, proponendo al Comitato Centrale l'abolizione del ruolo guida del PCUS. Nel marzo 1990 veniva eletto presidente dell'URSS e, nell'ottobre dello stesso anno, veniva insignito del premio Nobel per la pace. Sul piano interno G. doveva affrontare, oltre alle spinte centrifughe delle repubbliche, l'opposizione politica dei riformisti radicali e dei conservatori. Una grave crisi economica, inoltre, ostacolava il processo di rinnovamento. Abbandonato dai fedelissimi della perestrojka, nell'agosto 1991 era vittima di un golpe, guidato dalle forze conservatrici. Fallito il colpo di Stato, G. riprendeva in mano il potere, ma il sopravvento dei riformisti radicali, guidati da Boris Eltsin (V.), lo costringeva ad accettare la dissoluzione del Partito comunista. Mentre le diverse Repubbliche proclamavano la loro indipendenza, invano G. lanciava appelli per l'unità. Nel dicembre 1991 il premier sovietico si dimetteva dalla presidenza dell'URSS, mentre undici Repubbliche dell'Unione Sovietica davano vita alla nuova "Comunità di Stati indipendenti"(V. CSI). Nel 1995 si è candidato alle elezioni presidenziali, ma ha ottenuto solo lo 0,5% dei voti. Negli ultimi anni ha tenuto numerose conferenze in diversi Paesi del mondo, tra cui anche l'Italia (1998), su questioni di carattere politico, sociale ed economico (n. Privolnoe, Russia meridionale 1931).
Primo piano di Mikhail Gorbaciov