Uomo politico spagnolo. Entrato nella Gioventù Socialista nel 1962,
diventava ben presto membro del comitato nazionale del PSOE (Partido Socialista
Obrero Español) e poi dell'ufficio esecutivo, fino ad essere eletto primo
segretario nel 1974. Alle elezioni del 1982 il PSOE conquistava la maggioranza
assoluta e
G. veniva eletto capo del Governo. Forte della sua maggioranza
G. si manteneva lontano sia dai centristi sia dal Partito comunista di
Carillo. Sotto il suo Governo e con il favore del re Juan Carlos, capo delle
forze armate, si attuava la riforma dell'esercito; venivano eliminati i comandi
regionali, che controllavano minuziosamente ogni provincia del Paese, e venivano
assorbiti dal ministero della Difesa alcuni poteri prima affidati ai capi di
Stato maggiore. Le scelte liberiste operate da
G. in politica economica
determinavano alla fine degli anni Ottanta la rottura tra il PSOE e il sindacato
socialista. Nonostante una prolungata crisi attraversata dal partito,
G.
riusciva a riconfermare la sua formazione, nelle elezioni del 1990, quale
formazione politica di maggioranza assoluta. Nominato di nuovo primo ministro
nel 1993, rimaneva al potere nonostante la crisi economica attraversata dalla
Spagna, la progressiva perdita di consenso e gli scandali finanziari che
coinvolgevano esponenti di rilievo del suo Governo. Nel 1996 veniva sconfitto
dalla destra di J.M. Aznar e l'anno successivo si dimetteva dalla carica
di presidente del Partito socialista (n. Siviglia 1942).
Felipe Gonzalez