Buffone fiorentino. Scarsissime sono le notizie che riguardano questo
personaggio vissuto alla corte di Obizzo III d'Este, signore di Ferrara, Modena
e Parma (1294-1352). Di lui parlano Sacchetti nel
Trecentonovelle e altri
novellieri e cronisti dell'epoca. Secondo Sacchetti
G. sarebbe stato un
cortigiano, non un vero buffone di corte, amante della burla e degli scherzi.
Secondo altri, invece, egli era proprio un buffone espressamente scritturato dal
signore di Ferrara per far divertire i membri della corte con i suoi lazzi e con
i suoi motti di spirito, molti dei quali sarebbero diventati popolarissimi,
addirittura proverbiali. Secondo un cronista di allora
G. avrebbe anche
corso il rischio di fare una brutta fine per aver osato far oggetto di una sua
burla tra le più atroci Giacoma Pepoli, la moglie di Obizzo III. Una
grossolana biografia di
G. ci è giunta in varie redazioni forse
molto diverse dall'originale: fu scritta da un anonimo cronista del XIV sec.;
molti episodi ivi narrati sono forse il parto di una fantasia molto sviluppata e
non sono quindi facilmente credibili.