Indumento femminile detto anche sottana - per quanto, più propriamente,
si chiami "sottana" quell'indumento femminile che un tempo le donne portavano
sotto la veste vera e propria; più recentemente la "sottana" venne detta
"sottoveste", - che consiste in quella parte del vestito muliebre che dalla
cintura scende verso i piedi con lunghezza diversa in rapporto alla moda del
momento. ║
Minigonna:
g. corta che, dalla cintola scende, al
massimo, fino a poco sopra i ginocchi: fu ideata dall'inglese Mary Quant verso
la fine degli anni Sessanta. In Italia l'uso della
g. risale a prima del
1200 come appare dal documento chiamato "capitolare dei sarti veneziani" datato
1219. Altri carteggi testimoniano che la
g., nel vecchio significato
della parola, era usata intorno al 1200 anche in Toscana e, certamente, nel
Mantovano. Boccaccio, in una sua novella, chiama "gonnella all'analda" un
indumento usato dagli uomini, nel Trecento, sotto la sopravveste. Allora e nel
Quattrocento la
g. (o "gonnella") era una sottoveste con maniche, portata
tanto dagli uomini che dalle donne. Inizialmente molto largo e comodo, questo
capo di biancheria, andò sempre più restringendosi, specialmente
quale indumento maschile. Poiché, nel XIV sec. specialmente, la moda
suggeriva di adornare la
g. con pizzi, ricami e guarnizioni costosissime,
in talune località furono emesse delle leggi, sul tipo delle Leggi
Suntuarie degli antichi Romani, che vietavano di spendere eccessivamente per
l'acquisto di
g. lussuose. A Venezia, leggi similari, vennero varate
intorno al 1530. Dagli inventari del corredo dei cortigiani di Alfonso
d'Aragona, nel XV sec., la
g. appare come uno degli indumenti più
largamente usati anche da parte degli uomini che si servivano, allora, di
gonnelle molto strette e cortissime. In questo secolo la
g. fu adottata
anche dai militari (
gonnellino) che la portavano esternamente. Poi, nel
XVI sec., l'uso della
g. maschile scompare a poco a poco. I modelli per
donna, invece, cominciarono già a scomparire fin dal tardo Quattrocento.
L'indumento tornò poi di moda soltanto nel XIX sec., con le funzioni che
esso ha anche attualmente.