Generale tedesco. Nel marzo 1918, per sedare la rivolta scoppiata nel 1917,
sbarcò in Finlandia in appoggio delle guardie bianche comandate dal
maresciallo Mannerheim. Nel maggio occupò Helsinki, contribuendo
così alla sconfitta definitiva delle forze comuniste. Nel febbraio 1919,
dopo il crollo degli Imperi centrali, in Lettonia, raccolte varie forze
(tedeschi delle ex province russe, truppe locali, prigionieri russi liberati,
corpi di volontari arruolati in Germania), organizzò il
Baltikum,
un esercito anticomunista e filo-tedesco, con lo scopo di imporre alla Lettonia
un Governo di baroni baltico-tedeschi. Occupata la Curlandia, con il corpo dei
volontari tedeschi tentò un colpo di Stato contro il Governo lettone, ma
Karlis Ulmanis, presidente del Consiglio lettone, appoggiato dagli Alleati,
riuscì a sbarazzarsi delle truppe di Goltz facendole richiamare in
Germania dal Governo di Berlino (ottobre 1919). Fedele alla propaganda
nazionalista, nel 1924 Goltz divenne presidente delle associazioni patriottiche
tedesche unificate (Züllichau, Brandeburgo 1864 - Kinsegg, Alta Baviera
1946).