Uomo di Stato russo. Parente di Pietro il Grande, ne fu anche collaboratore ed
amico. Negli anni in cui andava acuendosi il conflitto tra Pietro e la
principessa Sofia Alekseevna,
G. era un ardente sostenitore di Pietro e
gli fu compagno nella fuga alla Troickaia Lavra (Monastero della Santa
Trinità). Accompagnò pure Pietro nel suo primo viaggio all'estero
e lavorò con lui nel cantiere di Sardaam. Nel 1709, sul campo di
battaglia di Potlava, assunse la carica, non ancora ricoperta da altri, di
cancelliere dello Stato. Dal 1717, quando si procedette alla riforma delle
amministrazioni, fu a capo degli affari esteri. Sotto il regno dell'imperatrice
Caterina I (1726) fu nominato membro del supremo consiglio segreto.
L'imperatrice gli affidò il suo testamento politico, col quale essa
intendeva assicurare, dopo la morte dell'imperatore Pietro II, la successione al
trono dei discendenti di Pietro il Grande. Ma, dopo la morte di Pietro II, nel
1730,
G. bruciò questo testamento e si dichiarò per la
candidatura della nipote di Pietro I, Anna Ioannovna duchessa di Curlandia.
Nella lotta sorta alla sua assunzione al trono tra i sostenitori della
limitazione dell'autocrazia e i loro avversari,
G. si schierò
dalla parte di questi ultimi e divenne, sotto il regno dell'imperatrice Anna,
membro del gabinetto dei ministri (1660-1734).