Uomo di Stato russo. Messosi presto in luce negli ambienti di corte, durante la
reggenza della zarina Sofia Alekseevna fu inviato sul fiume Amur per la difesa
dei nuovi territori acquisiti dalla Russia. Appoggiò l'ascesa al trono di
Pietro I il Grande e accompagnò il giovane sovrano nella sua "grande
ambasceria" (1697-98) nell'occidente europeo, tesa a rompere il tradizionale
isolamento russo. Si trattava di un'imponente corteo a cavallo di dignitari
russi con un seguito di domestici, guide e interpreti, che lasciò la
Russia nel marzo del 1697, accompagnato dallo zar in persona, sotto il falso
nome di Pëtr Mikailov. Al ritorno dal lungo viaggio, assunse le funzioni di
primo ministro e di ministro degli Esteri, che tenne sino alla morte. Tra
l'altro, guidò la delegazione russa ai negoziati che portarono
all'alleanza con la Polonia, firmata a Narva il 30 agosto 1704. Gli succedette
il conte Golovkin (1650-1706).