Uomo di Stato romeno. Esule in Svizzera per i torbidi politici del 1821
compì lì gli studi; tornò in Romania nel 1834. Fu
più tardi ministro per gli Affari esteri ad interim. Nominato nel 1841
direttore del dipartimento dell'Interno col titolo di logoteta, si dimise nel
1847 per far parte di un comitato che tendeva ad emancipare la Romania dal
protettorato russo e dopo la costituzione del 21 giugno, fu dal principe Bibesco
nominato ministro dell'Interno. In seguito all'occupazione di Bucarest da parte
dei Turchi (settembre 1848)
G. fu arrestato, ma riuscì a fuggire a
Parigi, dove dimorò fino al 1857. Di là entrò in relazione
con Mazzini e non fu estraneo alla formazione del comitato democratico europeo,
insieme co Bratianu, per la parte romena. Tornato in patria, fu uno dei capi del
Partito radicale, durante il governo del Cuza. Nel 1860 compose un suo gabinetto
e quando il Cuza lasciò il potere (1866) egli fu creato luogotenente dei
Principati Uniti, durando in quella carica fino all'arrivo a Bucarest del
principe Carlo di Hohenzollern (novembre 1868). Divenuto presidente del Senato,
il 20 agosto 1870 per le sue aspirazioni repubblicane fu tratto in arresto e
processato, ma venne assolto. Da allora si ritirò a vita privata
(Campulong 1810 - Bucarest 1878).