Etnol. - Popolazione Manciù che fa parte del gruppo etnico dei Tungusi
diffusi nel territorio che si estende ad oriente del fiume Jenisei fino alle
rive del Pacifico, nell'Asia nord-orientale. Di origine iacuta, i
G.
presentano il tipo somatico mongolico, dal colorito giallognolo, la faccia
piatta e ampia, le palpebre oblique e strette, la barba rada e i capelli neri e
lunghi. La tribù dei
G. è stanziata nel bacino del basso
Amur ed è, in prevalenza, sedentaria. L'unica occupazione di queste genti
è la pesca, praticata servendosi di arpioni e di fiocine a tre denti.
Vivono in
balagan, costruzioni a forma piramidale formate da uno
scheletro di legno e rivestite di sterco bovino misto a terra battuta.
L'organizzazione sociale è rappresentata da una Grande Famiglia di tipo
patriarcale: più famiglie riunite formano il clan, più clan una
tribù. La condizione della donna è buona: il matrimonio ha luogo
solo per compera. Secondo i
G. l'uomo è costituito da tre
elementi: il
soffio vitale, formato dall'anima fisica e dall'anima
psichica (comuni anche agli animali); lo
spirito (elemento aereo);
l'
anima madre che viene trasmessa dalla madre al neonato. Presso i
G. sono molti sciamani che possono scendere all'inferno oppure salire al
cielo dove possono comunicare con l'Essere Supremo e che presiedono, anche oggi,
alle cerimonie religiose.