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Gogol', Nikolaj Vasil'evic.

Scrittore russo. Compiuti gli studi a Nezin, dove scrisse la sua prima opera, il poemetto Hans Küchelgarten, G. andò a Pietroburgo, nel 1828, con la speranza di affermarsi come poeta romantico. Nel 1830 fu per breve tempo impiegato in un ministero, poi insegnante di storia. Entrato in relazione con gli ambienti letterari intorno a Zukovskij e a Puskin ne conquistò la simpatia con i racconti delle Veglie alla fattoria di Dikan'ka, e gli altri che seguirono col titolo Mirgorod, dove nelle rievocazioni della vita ucraina si fondevano insieme elementi realistici ed elementi fantastici romantici. Lo spirito satirico informò la commedia L'ispettore generale; una inclinazione per le situazioni morbose si fece evidente in racconti come La prospettiva della Neva, Il ritratto, Le memorie di un pazzo, pubblicati nel volume Arabeschi. Il romanzo-storico Taras Bul'ba è frutto di quel momento di entusiasmo che aveva spinto lo scrittore a farsi professore di storia. Gli anni 1832-1836 furono per G. di eccezionale varietà e intensità creativa: in essi cade anche l'inizio de Le anime morte, la cui prima parte fu pubblicata nel 1842, mentre l'autore viveva all'estero: aveva infatti lasciato la Russia in seguito alle aspre polemiche suscitate dalla rappresentazione de L'ispettore generale, messo in scena il 19 aprile 1836. Durante i dodici anni trascorsi all'estero, dal 1836 al 1848, prevalentemente a Roma, G. lavorò soprattutto intorno a Le anime morte. Nel 1842 scrisse Il cappotto, il suo capolavoro. Persuaso di essere chiamato ad alte opere morali e non soltanto artistiche (persuasione che si riallacciava alle prime ambizioni giovanili), G. disperando forse di potere con Le anime morte, inviare agli uomini il messaggio cui mirava, e quasi per espiare una colpa, nel 1847 raccolse in un libro intitolato Brani scelti della corrispondenza con gli amici le proprie riflessioni sui principali problemi della vita del tempo, sull'arte, sulla religione, sulla servitù, sulla libertà, ecc.: ne venne una specie di breviario di oscurantismo reazionario, in crudo contrasto con le illusioni degli amici che avevano veduto in lui il fustigatore dell'organizzazione sociale russa, il liberale sognatore di redenzione sociale. Nel 1848 G. intraprese un pellegrinaggio in Palestina, dal quale tornò profondamente malato di spirito e di corpo. G. fu padre del Realismo russo, frutto del romanticismo contemporaneo, realista e romantico nello stesso tempo (Sorocintzy 1809 - Mosca 1852).