Dux inglese. Appare nel 1018 quale uno dei
duces del re Canuto il
Grande; accompagnò Canuto in Danimarca (1019), fu nominato conte di
Wessex (1020) e sposò Gytha, una nobildonna danese. La sua ricchezza,
abilità ed eloquenza gli procurarono una grande influenza. Dopo la morte
di Canuto (1035),
G. riconobbe Arnoldo Narefoot. L'influenza di
G.
assicurò la successione pacifica di Edoardo il Confessore (1042) ed egli
divenne quindi l'uomo più eminente di Inghilterra; sua figlia Edith
sposò il re; i suoi figli Swein e Aroldo divennero conti dei Hwiccas e
dell'Anglia orientale, e suo nipote Beorn conte della Mercia Danese. Edoardo
osteggiò l'influenza di
G. promuovendo i suoi favoriti normanni e
G. si alienò le simpatie degli inglesi con la sua ingordigia,
ambizione e mancanza di scrupoli. Edoardo, con l'aiuto dei conti di
Northumberland e di Mercia, mandò in esilio, nel 1051,
G. e i suoi
figli.
G. si rifugiò presso Balduino, conte di Fiandra, suocero di
suo figlio minore Tostig, ma nel 1052 raggiunse i figli nella Manica, fece una
scorreria sulle coste del Wessex e fece sollevare gli abitanti di Londra, del
Kent, del Surrey e del Sussex, che l'acclamarono al ritorno campione degli
Inglesi contro i favoriti normanni. Edoardo rimase isolato; i Normanni
fuggirono, e
G. riprese i territori e la sua influenza, conservandoli
fino alla morte (m. Winchester 1053).