Corpuscolo più o meno tondeggiante. ║
G. rosso: è il
principale dei tre elementi morfologici del sangue: gli altri sono il
g.
bianco e la
piastrina. I
g. rossi hanno, presi uno ad uno, un
colore giallo-verdastro, ma in massa acquistano quel colore rosso che essi
appunto conferiscono al sangue. I
g. rossi sono le uniche cellule del
corpo prive di nucleo; essi posseggono un nucleo quando sono giovani, ma lo
perdono prima di iniziare la loro attività. La sostanza colorante dei
g. rossi è l'
emoglobina, la quale ha la facoltà di
assorbire una grande quantità di ossigeno e di liberarsene con estrema
facilità. È dovuta appunto a questa facoltà l'enorme
importanza della funzione dei
g. rossi. Il numero di
g. rossi nel
sangue umano è, in media, di 5 milioni per millimetro cubico. Negli stati
patologici, i
g. rossi variano per numero, forma e proprietà.
║
G. bianco o
leucocito: elemento cellulare del sangue,
provvisto di nucleo. Il conteggio dei leucociti si esegue mediante la camera di
Bünker o quella di Thoma, dopo aver emolizzato le emazie con soluzione
acetica. A seconda dei caratteri del citoplasma e del nucleo, si distinguono tre
tipi di leucociti: i granulociti, i linfociti e i monociti; il loro rapporto
percentuale caratterizza la
formula leucocitaria. I
granulociti si
distinguono in neutrofili, eosinofili e basofili. La formula leucocitaria
rivela, nell'individuo normale, la forte prevalenza dei neutrofili. Il nucleo
dei granulociti è segmentato e appunto in relazione alla segmentazione,
che è caratteristica di questi elementi, sono basate la formula di Arneth
e l'emogramma di Schilling per la classificazione dei granulociti. I
linfociti sono elementi piuttosto piccoli, di forma rotonda, con nucleo
rotondeggiante e di volume prevalente rispetto al citoplasma che è
scarso, basofilo e, in genere, privo di granulazioni. I
monociti sono
elementi dal diametro medio, con nucleo per lo più reniforme, citoplasma
abbondante e lievemente basofilo e con finissime granulazioni di aspetto
pulverulento. I leucociti sono provvisti di movimenti propri (
movimenti
ameboidi), mediante i quali essi possono uscire dai vasi (
diapedesi),
attratti verso tessuti colpiti da processi infettivi o da lesioni tossiche e
necrotiche. Mediante movimenti ameboidi, i leucociti, specialmente i granulociti
neutrofili e i monociti, sono capaci di fagocitare sostanze estranee, in genere
nocive all'organismo. Diapedesi e fagocitosi rappresentano perciò dei
mezzi difensivi che i leucociti sono capaci di esplicare a favore
dell'organismo. Importanti inoltre sono alcuni fermenti contenuti nell'interno
dei leucociti, capaci di scindere le proteine, i grassi e gli zuccheri; ad opera
di questi fermenti avviene la disintegrazione delle sostanze fagocitate. In
condizioni patologiche i leucociti possono presentare variazioni a carico del
loro numero, della loro forma e dei loro caratteri.