Bot. - Genere di piante della tribù galegee, famiglia delle papilionacee
(o leguminose), ordine delle rosali, dicotiledoni archiclamidee dialipetale. Vi
fanno capo 18 specie di piante erbacee perenni, proprie delle regioni temperate
e subtropicali. La più nota di esse, coltivata anche in Italia, è
la
G. glabra le cui radici, dolci, servono a preparare decotti, tisane od
anche succhi dai quali, se opportunamente trattati, si ricava la
liquirizia che possiede varie proprietà medicamentose. La
G. glabra cresce anche spontaneamente nei terreni argillosi e sabbiosi
delle pianure italiane. In Abruzzo, in Calabria e in Sicilia viene largamente
coltivata, spesso consociata alla vite od anche al frumento. Questa specie ha
rizoma strisciante, cilindrico e di color giallognolo; i fusti sono eretti con
foglie composte, imparipennate e con fiori azzurri o violetti (od anche
porporini) riuniti in racemi ascellari molto compatti. I frutti sono dei piccoli
legumi arcuati contenenti ciascuno 4 semi. I rizomi, per la produzione di
liquirizia, vanno raccolti in autunno dopo il quarto anno di vita della pianta.
Per la moltiplicazione si utilizzano pezzetti di rizomi che vanno interrati in
primavera dopo esser stati conservati nella sabbia.