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Glucksmann, André.

Filosofo francese. Elemento tra i più rappresentativi del gruppo dei cosiddetti "nuovi filosofi francesi", lavora come ricercatore presso il centro nazionale della ricerca scientifica. Tra le tematiche preferite di G. c'è il pacifismo, che egli analizza nel saggio La forza della vertigine (1983), nel quale approfondisce anche lo studio sulle paure degli europei nei confronti della minaccia nucleare e il loro pacifismo che nasconde una nuova forma di nichilismo e l'incapacità di convivere con l'idea della morte. Ne L'atto antitotalitario (1983) fa l'analisi del concetto di democrazia. Tra le sue opere più note: Il discorso della guerra (1967), La cuoca e il mangiauomini (1975), I padroni del pensiero (1977), Descartes (1989), La rivoluzione cartesiana (1989) e infine L'undicesimo comandamento (1991), in cui delinea nuove proposte per migliorare il sistema democratico, esprimendo nel contempo la propria preoccupazione di fronte all'incognita del post-comunismo. Altre opere sono: La fêlure du monde (1994), De Gaulle, où est-tu? (1996), La trosième mort de Dieu (2000), in cui accusa l'immoralità del comportamento politico dell'Europa di fronte alle spaventose crisi che hanno funestato la storia degli ultimi decenni del XX secolo in molti Paesi del mondo (n. Boulogne 1937).