Fama, stima, notorietà eccezionale che si ottiene per grandi meriti o
atti di valore. • Lit. - Preghiera di lode cantata o recitata durante la
messa, che inizia con le parole
G. in excelcis. Il
G. va
annoverato tra gli inni liturgici; vi sono le redazioni greca, siriaca e latina.
Quest'ultima ha due modelli: quello più breve, stilato nel IX sec. e
officiato ancor oggi; quello più lungo cantato fino al XVI sec., proprio
del rito ambrosiano. Il
G. risale allo sviluppo del canto degli angeli a
Betlemme intorno al presepio (Vangelo di Luca, 2, 14). Compare per la prima
volta nelle Costituzioni apostoliche (400 d.C.). È costituito da tre
parti:
canto degli angeli, lode a Dio e
invocazione a Cristo. La
tradizione vuole che papa Telesforo la introdusse nella messa notturna di
Natale. A Roma fu in uso dal VI sec. ║
G. Patri: versetto di lode
con cui la Chiesa cattolica chiude i salmi cantati durante una celebrazione
liturgica. • Mus. - Nel canto gregoriano il
G. è intonato su
melodie vivaci, in genere in stile sillabico. Nel Settecento fu unito al
Kyrie e costituì la seconda parte della missa brevis, per soli,
coro e orchestra.