Mus. - Genere di composizione musicale anglosassone che ebbe popolarità
in Inghilterra nel XVIII sec. e in parte del XIX. Il termine, derivato
dall'antico
gligg (musica), stava ad indicare una sorta di madrigale che
non presentava caratteristiche particolari e che quindi non aveva limitazioni
per quanto concerneva il temperamento della composizione stessa; questa poteva
indifferentemente essere allegra o triste, marziale o romantica, scritta in
tempo veloce oppure lento e cosi via. Sorto intorno alla fine del XVII sec., il
g. incontrò presto il favore degli inglesi soprattutto
perché nei suoi testi veniva immancabilmente esaltata la virtù
britannica, quasi sempre in rapporto alle genti di altri Paesi. A coltivare
questo genere sorsero molte società corali e si formarono club musicali
che avevano in programma non solo l'esecuzione dei vari
g. ma anche la
loro composizione; a questi club fecero capo noti musicisti inglesi quali Arne,
Hindle, Stevens, Cooke, Webbe ed altri ancora. Generalmente il
g. veniva
composto per cori, a due o tre voci, dal ritmo assai vario e con armonie
altrettanto variate. In genere la parte solista veniva affidata ad un contralto
maschio.