Giurista italiano. Docente di Istituzioni civili all'università di Pavia
dal 1768 al 1783, nel 1775 fu nominato rettore. Tra le sue opere ricordiamo una
confutazione dell'opera di C. Beccaria:
Apologia della giurisprudenza romana,
o Note critiche al libro intitolato Dei delitti e delle pene, del 1784 (m.
1801).