Figlio di Galeazzo Visconti e di Bianca di Savoia. Sposò nel 1360
Isabella di Valois, figlia del re di Francia Giovanni II, che gli portò
in dote la contea di Vertus, onde il titolo a
G. di
conte di
Virtù. Mortogli il padre (1378), subì per alcuni anni
l'influenza dello zio Bernabò. Mirò ad espandere i suoi domini
verso la Lombardia orientale e l'Emilia. Alleato di Venezia, abbatté la
signoria Scaligera di Verona e Vicenza (1387) e quella dei Carraresi di Padova
(1388). Contro la resistenza di Firenze,
G. si appoggiò alla
Francia; riaffermò i suoi legami con l'impero, dal quale ottenne (1395)
la dignità ducale e (1397) il titolo di duca di Lombardia. Egli mirava
però a più vasti domini, contando sulla crisi del papato romano e
sullo stato di guerra esistente nel regno napoletano. Vittorioso nella guerra
contro Firenze, a Brescia e a Casalecchio, poté rapidamente conquistare
Pisa, Perugia, Bologna; già Firenze si preparava a riconoscere il trionfo
di
G., quando questi improvvisamente morì. Il grande Stato,
costruito in così breve tempo, mostrò allora tutta la sua
precarietà in quanto non fuso da unità legislativa e neppure da un
accentramento amministrativo, ma soltanto tenuto unito dal prestigio e dalla
volontà di una persona (Pavia 1351 - Melegnano, Milano 1402).