Imperatore d'Oriente. Nipote di Giustiniano, gli succedette nel 565.
Pubblicò un editto di tolleranza universale e la pace fu ristabilita per
lungo tempo nell'Impero. Ma la superbia dei suoi atteggiamenti gli attirò
contro i Persiani, gli Avari e l'inimicizia di Narsete che procurò
l'invasione dell'Italia da parte dei Longobardi. Incapace di combattere,
abbandonò il Governo nelle mani dell'imperatrice Sofia e dei suoi
ministri, si diede ai piaceri, fu avido e crudele e dopo essere stato soggetto a
frequenti accessi di pazzia, morì dopo aver adottato Tiberio (m.
578).